UNA RICOSTRUZIONE DEL CICLO DELLA VERA CROCE
DI MASOLINO
IN SANTO STEFANO A EMPOLI *
Di Bruce Cole (1938 – 2018)
Titolo originale: “Masolino’s True Cross Cycle in Santo Stefano, Empoli.”
Mitteilungen des Kunsthistorisches Instituts in Florenz, n.13 (October 1968)
(Traduzione di Andreina Mancini)
* Una versione modificata di questa nota è stata letta al Frick Art History Symposium del 1963.
Ringrazio i Proff. Creighton Gilbert e Charles Mitchell per i loro utili suggerimenti.
Il 2 novembre 1424 Maso di Cristofano “dipintore da Firenze” fu pagato per dipingere la Cappella della Santa Croce nella chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani a Empoli (Fig.2).
Gli affreschi di Masolino, che illustravano scene dalla Leggenda della Vera Croce, furono distrutti nell’agosto 1792 quando i confratelli della chiesa decisero di rimuovere le pitture dalle pareti e sostituirle con uno strato di intonaco. La cappella rimase in questa infelice condizione fino al 1943, quando, sotto la direzione di Ugo Procacci, fu scoperto un certo numero di sinopie. Da allora questa importante cappella non è mai stata studiata in modo approfondito, né è stata pubblicata una corretta ricostruzione del suo schema pittorico. La presente nota è dedicata a questi due compiti.1
Il documento che registra il pagamento a Masolino non dice niente circa il soggetto dei suoi dipinti. Quindi, ogni tentativo di ricostruirli deve essere basato sulle sinopie e sulle poche, piccole aree di pittura che sono sfuggite alla distruzione totale.
Gli affreschi di Masolino sulla Leggenda coprivano le due pareti laterali della cappella. Ogni parete era divisa da bordi dipinti in quattro pannelli orizzontali separati. I tre pannelli superiori di ogni parete (con l’eccezione di quello in alto a sinistra) incorporavano due scene distinte ma continue, mentre i pannelli in fondo a ogni parete erano riservati ai ritratti dei membri della Compagnia della Croce, che stavano in un paio di logge. Questa confraternita era la committente di Masolino.2. Il ciclo vero e proprio comincia nel pannello superiore della parete di destra, continua giù lungo la parete per altre due unità e poi riprende nella sezione in alto del lato sinistro.
La metà sinistra della prima sinopia (Fig. 3, pannello superiore) rappresenta la Regina di Saba e il suo seguito in ginocchio davanti al ponte del sacro legno.
Due grandi cavalli accuditi da uno stalliere riempiono lo sfondo. La metà destra del pannello è completamente cancellata3. In seguito suggerirò che in origine vi fosse rappresentato il Seppellimento del Legno. Sotto la scena della Regina di Saba c’è l’Estrazione del Legno dalla Piscina (Fig. 3, pannello inferiore). Un gruppo di spettatori sta davanti a un’arcata e osserva due operai mentre estraggono il legno dall’acqua. La Fabbricazione della Croce, la scena successiva, comincia proprio a destra degli operai. Un grande edificio con un lucernario e un unico portale riempie lo sfondo. Davanti a questa struttura, che rappresenta il tempio di Gerusalemme, un gruppo di uomini osserva due falegnami che fabbricano la Croce di Cristo.4
Purtroppo, quest’area della sinopia è così danneggiata che rimangono solo la parte superiore degli uomini in piedi e le gambe e le braccia degli operai.
La metà sinistra del pannello successivo (Fig. 1) mostra il Riconoscimento della Croce davanti a un’alta catena di monti. Il ragazzo, miracolosamente tornato alla vita, siede sulla bara mentre due uomini reggono la Vera Croce sopra di lui. Gli scarsi resti della metà destra del pannello mostrano alcune figure; tre a sinistra e due a destra.5
Io dimostrerò che queste figure illustravano il Ritrovamento della Vera Croce.
Non esiste sottofondo sul pannello gravemente danneggiato in fondo alla parete destra. Tutto quello che resta della decorazione originale è una piccola striscia di pittura che mostra delle basi di colonne. La sinopia rimanente della scena opposta sulla parete sinistra serve a ricostruire questo affresco perduto (Figg. 4 e 6, pannello inferiore).
Questo pannello mostra due archi sorretti da tre colonne. Dietro gli archi si notano leggerissime tracce di altre colonne più piccole e lungo la base corre una striscia dipinta con basi di colonne e orli di vesti. Tutto questo suggerisce, come Procacci ha sottolineato, che in origine i pannelli più bassi di ogni parete rappresentassero figure intere all’interno di una loggia dipinta.6 Dato che queste figure non appartengono alla leggenda tradizionale possiamo supporre che esse ritraessero dei membri della confraternita che aveva commissionato il ciclo.
Ora passiamo alla parete di sinistra. Il pannello in alto, danneggiato (Fig. 5, pannello superiore), mostra sette persone su uno sfondo ora vuoto. Quattro di loro sono in piedi in primo piano a sinistra, mentre tre sono inginocchiate in primo piano a destra.7 Sotto dimostrerò che questo pannello illustrava l’Ingresso di S. Elena a Gerusalemme.
Il pannello successivo mostra Cosroe in Trono e il Sogno di Eraclio (Fig. 5, pannello inferiore). A sinistra Cosroe, circondato dai sudditi inginocchiati, siede in un elaborato palazzo. A destra dell’edificio Eraclio giace nella sua tenda e guarda in alto verso un angelo, ora quasi completamente distrutto, che annuncia la prossima vittoria dell’imperatore. Tre soldati siedono davanti alla tenda.8
L’ultimo pannello del ciclo rappresenta la Decapitazione di Cosroe e l’Ingresso di Eraclio a Gerusalemme (Fig.6). Un gruppo semicircolare di guerrieri occupa la metà sinistra. In primo piano il re inginocchiato attende il colpo mortale del carnefice sopra di lui. A destra di questa scena vediamo l’Ingresso. Un grande cavallo rampante avanza alla testa di una processione. Nello sfondo di destra, molto danneggiato, si vedono dei contorni di montagne e la porta di una città.9
Ci sono quindi tre scene problematiche; la metà destra del pannello in alto a destra; la metà destra del terzo pannello a destra; l’intero pannello in alto a sinistra. La chiave per la loro ricostruzione è l’affresco del ciclo della Vera Croce di Agnolo Gaddi a Firenze. Esso occupa le due pareti laterali del coro di Santa Croce e può essere datato intorno al 1390.10
Ci sono quattro scene per ogni parete.
Quello che Masolino ha fatto è stato semplicemente adattare lo schema di Santa Croce alle pareti della Cappella della Santa Croce, riducendo a sei gli otto pannelli narrativi di Gaddi, lasciando quindi liberi i registri inferiori per i ritratti dei membri della Compagnia della Croce. Ha eliminato la Morte di Adamo (il pannello in alto a destra di Gaddi) e ha iniziato il proprio ciclo con la seconda scena di Gaddi, la Regina di Saba davanti al Ponte. Ha poi adattato le scene rimanenti della parete destra di Gaddi alla parete destra di Empoli, in particolare; la Regina di Saba davanti al Ponte e il Seppellimento del Legno; l’Estrazione del Legno dalla Piscina, e la Fabbricazione della Croce; il Ritrovamento della Croce e il Riconoscimento della Croce. Masolino ha iniziato la sua parete sinistra con l’Ingresso di S.Elena in Gerusalemme, che ha preso dal pannello in alto a sinistra di Gaddi. Poi ha eliminato la Fuga di Cosroe (il secondo pannello sulla parete sinistra del coro) e ha adattato le scene di Santa Croce di Cosroe in trono e del Sogno di Eraclio; la Decapitazione di Cosroe, e l’Ingresso di Eraclio in Gerusalemme.
Ora vediamo fino a che punto Masolino ha seguito da vicino il suo modello. Nella scena della Regina di Saba (Fig. 3, pannello superiore) ha riprodotto accuratamente alcuni motivi principali del lato sinistro del pannello di Gaddi (Fig. 7) La regina inginocchiata è una copia quasi esatta e il suo seguito, i grandi cavalli e il ponte derivano tutti dalla formula di Santa Croce. Il lato destro del pannello di Gaddi rappresenta il Seppellimento del Legno. Questo deve essere stato il tema del lato destro distrutto dell’affresco di Masolino (Fig. 3, pannello superiore).
Il secondo pannello a destra di Masolino (Fig. 3, pannello inferiore) mostra l’Estrazione del Legno dalla Piscina e la Fabbricazione della Croce, esattamente come in Santa Croce (fig.8). Nella metà sinistra comprime in uno spazio più piccolo il gruppo davanti a un’arcata di Gaddi e ripete direttamente la posizione degli operai che estraggono il legno dalla piscina. Nella metà destra adatta da Gaddi il grande edificio sullo sfondo, il gruppo di uomini davanti e i falegnami, ma semplifica la scena eliminando alcune figure.
La metà sinistra del terzo pannello di destra di Masolino (Fig. 1) è molto simile all’affresco di Gaddi che rappresenta la stessa scena, il Riconoscimento della Croce. (Fig.9). Il ragazzo seduto sulla bara, l’atteggiamento degli uomini intorno a lui e la posizione della Croce sono tutti presi direttamente dai pannelli di Gaddi. Da questo prestito ravvicinato possiamo tranquillamente dedurre che il soggetto della metà destra del pannello era lo stesso di Gaddi, in particolare il Ritrovamento della Vera Croce. Gaddi divide la scena in tre parti, gli operai che estraggono le croci al centro e gruppi di figure ai due lati. La sinopia di Masolino ha i due gruppi di figure, ma la parte centrale è andata perduta. Senza alcun dubbio questa mostrava gli operai mentre scoprono la Croce.
Il pannello in alto a sinistra (Fig. 5, pannello superiore) è mal conservato e difficile da leggere ma è evidente la dipendenza della sinopia di Masolino dalla scena di Gaddi dell’Ingresso di S. Elena in Gerusalemme (Fig. 10) nella corrispondente posizione di Santa Croce, benché il numero di personaggi sia inferiore e i loro atteggiamenti siano diversi. Masolino ha concentrato la folla sulla destra della scena di Gaddi in un solo cittadino inginocchiato. Questo è l’unico pannello del ciclo di Empoli in cui Masolino, ancora facendo riferimento a Gaddi, dipinge una scena singola invece che doppia. Inoltre, eliminando la Morte di Adamo di Gaddi (sul pannello in alto nella parete destra del coro), Masolino era in grado di bilanciare l’Ingresso di S.Elena a sinistra con l’adventus della Regina di Saba a destra, quindi sottolineando una relazione tipologica fra le due sovrane.
Il secondo pannello a sinistra di Masolino mostra Cosroe in Trono e il Sogno di Eraclio (Fig.5, pannello in basso). Il pannello corrispondente di Gaddi (Fig. 11) contiene queste due scene insieme a un’altra sullo sfondo destro, la Battaglia di Eraclio.
Masolino ha eliminato l’episodio della battaglia e ha copiato direttamente Cosroe in Trono e il Sogno di Eraclio. Nella metà sinistra del pannello di Empoli il palazzo, il monarca e i personaggi inginocchiati sono ripresi direttamente. Sul lato destro Masolino ha ripreso la tenda, la figura di Eraclio e le guardie.
Il pannello finale (sinistro) del ciclo empolese (Fig. 6, pannello superiore) illustra la Decapitazione di Cosroe e l’Ingresso di Eraclio in Gerusalemme. L’ultimo pannello di Gaddi mostra tre scene: la Decapitazione di Cosroe, l’Angelo che ammonisce Eraclio (sullo sfondo centrale) e l’Ingresso di Eraclio in Gerusalemme (Fig.12).
Masolino ha eliminato la scena dell’Angelo che ammonisce Eraclio e ha ripreso la Decapitazione e l’Ingresso. Nella metà sinistra del pannello Masolino ha compresso in uno spazio più piccolo il gruppo di Gaddi che osserva l’esecuzione ma ha cambiato l’intero impatto psicologico della scena. Nell’affresco di Gaddi Cosroe è già stato giustiziato e due uomini si chinano per raccogliere la testa staccata. La scena di Masolino ha luogo un istante prima della decapitazione. La spada del carnefice sta per colpire. Nella metà destra del pannello di Empoli Masolino prende in prestito, ma semplifica. Riduce la grande processione di Eraclio a un piccolo gruppo di guerrieri condotti da un unico cavallo.
Durante gli ultimi due decenni del Trecento Agnolo Gaddi era il principale artista di Firenze. La sua pittura innovativa influenzò grandemente la generazione di artisti che giunse alla maturità nei primi anni del XV secolo. Quindi non sorprende che uno di questi, Masolino, abbia preso liberamente in prestito dal ciclo di Santa Croce di Gaddi. Tuttavia Masolino non si è limitato a riprodurre il modello ma lo ha cambiato. Ha modificato il suo progetto iconografico per adattarsi a un nuovo contesto. Ha compresso le scene di Gaddi in uno spazio più compatto e unificato, riducendo o eliminando il loro dettaglio decorativo. I suoi affreschi, a differenza di Gaddi, illustravano solo il dramma centrale delle loro scene. Ma le differenze fra i due cicli vanno oltre gli atteggiamenti personali e i gusti dei loro autori. Essi rispecchiano un cambiamento nell’arte di Firenze. Un cambiamento che è avvenuto fra la generazione di Masolino e quella di Agnolo Gaddi. Un cambiamento che ha eliminato le scene affollate, che ha enfatizzato spazi unificati e che si è concentrato sul dramma centrale delle sue composizioni monumentali.
Note
1 Per la documentazione di questa cappella e una discussione sulla sua decorazione pittorica di contorno vedere Ugo Procacci, Sinopie e affreschi, Milano 1961, pag.61.
Procacci, pag. 227 e Ireneo Lazzeroni, le Sinopie degli affreschi di Masolino nella Cappella della Croce in Santo Stefano degli Agostiniani, in: Bullettino storico empolese, I, 1957, pagg. 141-154, entrambi trattano i soggetti degli affreschi distrutti. Tuttavia, spesso sono in errore circa le identificazioni delle scene individuali.
Robert Oertel, Perspective and Imagination, in: The Renaissance and Mannerism (= Studies in Western Art: Acts of the Twentieth International Congress of the History of Art, Vol. II), Princeton, 1963, pagg. 146-159, commenta brevemente diverse sinopie (pp. 156-157).
Emma Micheletti, Masolino da Panicale, Milano, 1959, non tratta delle sinopie della Leggenda della Vera Croce. Cita soltanto alcune decorazioni secondarie.
2 Vedere Ugo Procacci, Sulla cronologia delle opere di Masaccio e di Masolino tra il 1425 e il 1428, in: Rivista d’Arte, XXVIII, 1953, pag. 41.
3 Procacci, Sinopie, p. 227, identifica la metà sinistra come la Regina di Saba davanti al Legno e dice che la metà destra è indecifrabile. Lazzeroni, pag. 153, afferma decisamente di vedere la Visita della Regina di Saba e Salomone e il Seppellimento del Legno nella metà destra quasi completamente distrutta. Chiama il soggetto della metà sinistra La Regina di Saba davanti al Legno.
4 Procacci, Sinopie, pag. 227, identifica le scene come il Furto della Croce e Cosroe che nasconde la Croce. Non conosco esempi dell’ultima scena in nessun ciclo italiano della leggenda della Vera Croce. Per Lazzeroni, pag.153, l’intera sinopia rappresenta il Furto della Croce.
5 Procacci, Sinopie, pag.227 e Lazzeroni, pagg.153-154 affermano che questo affresco rappresentava la Verifica della Croce e S.Elena in processione verso Gerusalemme.
6 Procacci, Sinopie, pag.227
7 Ibidem, afferma che la parte sinistra potrebbe essere la Fabbricazione della Croce. Lazzeroni pag.153, dice che le scene avrebbero potuto essere l’Estrazione del Legno dalla Piscina e la Fabbricazione della Croce.
8 Anche Procacci, Sinopie, pag.227, identifica questa scena come Cosroe in trono e il Sogno di Eraclio. Lazzeroni, pag.153, che non identifica il lato sinistro della sinopia, chiama il soggetto del lato destro il Sogno di Eraclio.
9 Procacci, Sinopie, pag.. 227 e Lazzeroni, pag. 154: entrambi identificano i soggetti come la Decapitazione di Cosroe e l’Ingresso di Eraclio in Gerusalemme.
10 Vedere Procacci, Sinopie, pag.. 227 e Lazzeroni, pag. 154